Soffitto ligneo dipinto della Sala dei Baroni allo Steri, Palermo
2017 – 2019
Il potente e nobile signore di Palermo Manfredi Chiaromonte tra il 1377 e il 1380 realizza un’impresa che può definirsi eccezionale per ampiezza e complessità concettuale: il soffitto della Sala dei Baroni. Il magnifico soffitto dipinto copre interamente la “sala magna” di primo piano per una larghezza di circa 8,50 m e una lunghezza di 27,50 m; ad una altezza di circa 8,00 m si sviluppa il sistema del soffitto costituito da ventiquattro travi a sezione rettangolare appoggiate su mensole lignee. L’apparato decorativo comprende più di 600 m2 di superfici dipinte, riunendo un numero straordinario di immagini, storie e ornamentazioni, concepiti come messaggio didattico morale e politico del dominus Manfredi. Il soffitto si presentava in un pessimo stato di conservazione: il supporto ligneo era notevolmente danneggiato da un attacco entomologico, mentre la pellicola pittorica era interessata dall’alterazione dei pigmenti e da diffusi sollevamenti e distacchi, imputabili sia al naturale invecchiamento dei materiali costitutivi che alle pregresse vicende conservative. L’intervento ha previsto una preliminare ampia campagna diagnostica tesa all’individuazione e caratterizzazione dei materiali impiegati per la realizzazione delle pitture, l’individuazione delle cause e dei meccanismi di degrado, nonché dei prodotti e delle tecnologie impiegate nei precedenti interventi. Quindi, l’intero soffitto è stato smontato e i suoi 600 pannelli dipinti sono stati portati nel laboratorio allestito in Sala, catalogati scientificamente e restaurati su recto e verso. L’intervento è stato condotto nel rispetto del principio del “minimo intervento conservativo”, con la duplice finalità di ristabilire le condizioni di stabilità delle opere e migliorare la lettura del testo figurativo.